Come diventare una cam girl
La guida per diventare cam girl è nelle librerie e si intitola "Diario di una webcam girl". L'autrice si fa chiamare Helen e si guadagna da vivere con le videochat erotiche: ecco cosa vuol dire fare di professione la cam girl
6 aprile 2010
E' ormai diventata convinzione comune: fare la cam girl vuol dire guadagnare bene facendo pochi sforzi. In effetti tutto ciò che serve è una web cam, una connessione internet e ...ovviamente il proprio corpo, più o meno svestito. Si parla tanto di giovanissime, studentesse o lavoratrici precarie, che pur di sopravvivere e mantenersi fuori dalla famiglia scelgono la strada di vendere il proprio corpo. Chi sceglie di fare la cubista o la spogliarellista, chi si prostituisce semplicemente, chi invece si dà alle video chat hard.
Verrebbe da pensare che il web ha democratizzato e personalizzato anche il mestiere di pornostar. Non c'è neanche bisogno di mostrarsi in atteggiamenti troppo espliciti, a volte basta essere ammiccanti e maliziose e saper tenere sulla corda i clienti virtuali. Cominciare è facilissimo: basta iscriversi sugli appositi portali, mettere in vetrina qualche foto di presentazione e poi buttarsi nell'attività. Appena un cliente decide di contattare in privato la camgirl per lei scattano i guadagni. Le tariffe sono al minuto: cioè il cliente paga un tot (in genere pochi euro) per ogni minuto di videochat. Il ricavato in genere va in parte al sito che offre il servizio, in parte alla ragazza. E poi si possono vendere video già fatti, foto, e addirittura racconti erotici.
cam_girl_1I guadagni ssembrano incredibilmente facili, dato che il "lavoro" può essere svolto direttamente a casa, e non c'è alcun coinvolgimento fisico. Tutto è virtuale, tutto accade tramite un pc e una webcam, volendo si può benissimo lavorare senza mai far vedere il prorprio volto: nessuno può metterti le mani addosso o scoprire la tua identità.
A ribadire questi concetti, arricchendoli con la sua storia autobiografica e con un'ampia guida ricca di consigli, ci ha pensato una cam girl italiana, nome d'arte Helen, autrice di "Diario di una webcam girl". Helen è di Milano, ha 27 anni, e da quando ne aveva 22 fa la camgirl. Nel 2007 è arrivato per la prima volta nelle librerie il suo libro, recentemente ristampato. Nonostante siano passati tre anni, del resto, l'argomento non ha perso di attualità.
Per l'occasione Helen ha rilasciato un'interessantissima intervista al Corriere della sera, in cui racconta molti aspetti e molte curiosità legate al suo "lavoro". Ma sarebbe meglio togliere le virgolette, perchè Helen, come lei stessa ribadisce più volte, considera la sua attività di cam girl un vero lavoro, un lavoro che le fa guadagnare circa 2000 Euro al mese. Insomma, un signor stipendio che la maggior parte delle sue coetanee pur lavorando, tra contratti a progetto e lavoretti part-time, si sognano di guadagnare.
Nel suo libro Helen racconta tutta la sua storia: di come dopo i 20 anni ha deciso di andare a vivere da sola cercando di mantenersi lavorando come commessa e di come ben presto le è stato chiaro come fosse arduo pagare affitto e bollette con un normale lavoretto part-time. Poi un giorno, per caso, le arriva una mail che pubblicizza l'attività di un sito di videochat erotiche. I primi tentativi saranno guidati unicamente dalla curiosità di provare, ma nel giro di poco tempo Helen capirà di poter guadagnare mostrandosi nuda in chat e interagendo con i suoi clienti virtuali. Ma soprattutto si renderà conto di come con questa sua nuova attività sembri aver tirato fuori un'altra se stessa.
Helen fa ancora oggi la cam girl, e si mantiene con questa attività. La sua famiglia, come lei stessa riferisce, "non fa i salti di gioia", ma sa che lei "è sempre la stessa". Così come il suo ragazzo, con il quale sta da 7 anni, vale a dire da molto prima che diventasse una cam girl. A quanto riferisce Helen, lui capisce che si tratta solo di lavoro, un modo per guadagnare soldi che non interferisce minimamente con la loro vita privata.
Helen racconta che, sebbene il suo non sia un lavoro che si possa definire ordinario, lei continui a svolgerlo da ben 5 anni, e di come il fatto di essersi creata un "giro" (vale a dire un nome e dei clienti fissi) l'abbia aiutata a farne un'occupazione stabile che le assicura ogni mese guadagni sicuri e consistenti.. Quindi si prodiga nel dare consigli a tutte le aspiranti cam girl: come comportarsi in chat, come attirare tanti clienti e come fidelizzarli, quali trucchi usare per guadagnare di più. Riconosce comunque di avere un certo talento, grazie al quale riesce bene nel fare la cam girl: è di natura esibizionista e poi le piace parlare con gente sempre nuova. Insomma: il bello è che il suo lavoro di cam girl le piace.
Non mancano le raccomandazioni: la regola numero uno è mantenere l'anonimato. L'incubo di ogni cam girl infatti è ritrovarsi sotto casa qualche cliente ossessionato. L'importante è non dare mai informazioni su di sè e non inquadrarsi mai in viso. I dati personali e la foto sono generalmente richiesti per iscriversi al servizio di videochat, ma ovviamente restano in possesso dei gestori del sito e non vengono diffusi per alcun motivo. Altra regola importante secondo Helen: mai dare il numero di telefono ai clienti, o perlomeno nel caso usare una sim apposita. E quando qualcuno sembra ossessionato o fa richieste strane, rifiutare fermamente, perchè prima o poi si stancano.
Quella di Helen non è l'unica guida al mestiere di cam girl: ne esistono diverse in giro per il web, anche molto particolareggiate, e molto incentrate sui metodi per attirare e mantenere più clienti e quindi guadagnare di più.
Insomma guadagni facili e lavoro relativamente poco impegnativo: non ci si deve neanche mettere la faccia e non ci si sposta da casa. Certo, molti obietteranno che nonostante sia tutto virtuale, fare un mestiere del genere vuol dire comunque prostituirsi e vendere il proprio corpo.
Messa di fronte a questa constatazione però, Helen, che si erge così a rappresentate della categoria, obietta che esistono molte altre attività apparentemente innocenti, ma ugualmente assimilabili alla prostituzione, anche se coperte da un manto di ipocrisia. Un esempio? Che dire delle veline? Anche in questi casi si sfrutta la propria immagine per ottenere soldi, e lo si fa proprio facendo leva sugli istinti sessuali, senza stare troppo a girarci intorno. Insomma: se vogliamo dirla tutta, le modalità di prostituzione e di vendita del proprio corpo sono veramente tantissime.
a cura di Redazione GirlPower
fonte:http://www.girlpower.it
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